Auguri di Buon Natale e Buon Anno Nuovo, nel segno del rilancio economico e della prosperità sociale a tutti quanti
Colgo l’occasione per mandare i miei più sentiti auguri di buon anno a tutti quanti, nella speranza che il 2014 possa essere sotto il segno del benessere e della prosperità.
Abbiamo vissuto un anno all’insegno della recessione e dell’Austerity, tutti quanti abbiamo sofferto per cercare di rimettere in moto l’economia nazionale.
Il bilancio è stato pesante con molti italiani che hanno perso il loro lavoro, molte aziende sono state chiuse o vendute all’estero, i giovani costretti ad andare in Europa ed anche in paesi extra-europei in cerca di un futuro.
La speranza deve essere sempre l’ultima a morire, deve essere il carburante che brucia un fuoco che serva per dare nuova benzina all’economia nazionale.
La speranza resta di vedere un 2014 all’insegna della cooperazione sociale, e un governo coeso al fine di dare vita a quelle riforme che per anni sono state solo oggetto di dibattiti accademici.
Un governo per il popolo ma con meno populismo; un governo risolutivo e non altamente burocratico; credere in una classe dirigente politica del fare, e non in una politica del fare niente; speriamo in un 2014 dove la crescita costruttiva aiuti a superare e distruggere l’era del populismo imposta da coalizioni politiche vecchie e di nuova formazione.
Cerchiamo una risposta costruttiva ad un’azione di governo che negli ultimi due anni è stata messa in discussioni da crisi di governo che hanno tenuto in bilico l’Italia, gli italiani e l’Europa stessa.
Auguro infine alla classe dirigente politica in questo clima di feste, un periodo d’intensa e costruttiva riflessione, affinché possa schiarirsi le idee sulla nuova linea di governo da seguire nel prossimo biennio.
Alle ultime elezioni politiche nazionali hanno vinto forze nuove alla quale molti italiani stanchi di una politica vecchia e corrotta, hanno affidato lo scettro del cambiamento, alimentando la speranza che qualcosa di nuovo accadesse, ma l’unico elemento nuovo (fra l’altro negativo) è stato l’immobilismo politico al quale le nuove coalizioni devono rispondere assumendosi tutta la responsabilità di non essere stati all’altezza del compito chiamati a ricoprire.