Berlusconi ed il suo video messaggio; un esortazione a combattere per una democrazia ormai dimezzata.

“Vogliono togliermi di mezzo, reagite”, “Ultima chiamata prima della catastrofe”. Con
queste frasi Berlusconi si è rivolto agli italiani nel video messaggio di sedici minuti, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica, e nella speranza di arruolare nuove reclute nella rinascita di Forza Italia. 

Non sono mancati i soliti attacchi alla magistratura, la quale viene descritta dallo stesso, come una macchina incostituzionale, dove come fine unico ha il perseguimento giuridico di Berlusconi. Il cavaliere si dichiara innocente, non colpevole da nessun capo di accusa, ed aggiunge che anche da decaduto, continuerà a fare politica. 

Esorta le persone alla lotta ed alla rivolta da un sistema antidemocratico, rievoca la sua vittoria politica del ’94 no come espressione di voto popolare, ma bensì come affermazione politica e supremazia sulla sinistra. 

Proprio quella sinistra sempre presente nei suoi pensieri, come un bambino che nel buio della notte, vede ogni cosa assumere una forma diversa da quella reale, immaginaria, spettrale e densa di paure.

Berlusconi esorta i cittadini alla rivolta dalle istituzioni, a restare ancora al suo fianco, si erge a paladino della democrazia (ma la democrazia ricordiamo è la giustizia del popolo, non del singolo). Il cavaliere ha parole di disprezzo verso la sentenza Fininvest ed il lodo Mondadori, sostiene che la magistratura ha messo in atto un altra azione rivolta a colpire anche il suo patrimonio con un’altra sentenza pilotata, che condanna la stessa sua azienda al pagamento di 494 milioni di euro alla Cir a titolo di risarcimento danno. 

Berlusconi cerca in ogni modo di far valere le sue ragioni anche rivolgendosi alla Corte Suprema Europea; per impugnare una sentenza; ritenuta equa nei confronti degli italiani; a parere della magistratura, ma contro la violazione dei diritti umani a parere del cavaliere. 

Lo spirito combattivo di quest’ultimo è innegabile; sostenuto ed avvalorato dai suoi seguaci di partito; che perorano la sua causa a spada tratta; preoccupati forse che una definitiva uscita di scena del cavaliere dal quadro politico nazionale; collochi il Pdl in una situazione di netto svantaggio soprattutto nei confronti del Pd; in quanto potrebbe non esserci all’interno della loro leadership una rilevante personalità politica; capace di fronteggiare il colosso sinistroide del Pd (che ricordiamo ha anche tanti problemi al suo interno; che non lo uniscono ma lo dividono). 

La Giunta delle elezioni e delle immunità di Palazzo Madama; è stata di parere contraria alla relazione di Andrea Augello (Pdl), nel procedimento a carico dell’ex premier per il suo non decadimento dalla carica di senatore. Pertanto l’ipotesi della decadenza da senatore per Berlusconi assume un aspetto sempre più veritiero e reale e nel discorso rivolto agli italiani; non escludendo ciò; afferma che continuerà a combattere anche fuori dal Parlamento rimanendo a fianco dei suoi sostenitori. 

La “Questione Berlusconiana” è diventato un fatto di rilevanza non solo nazionale ma europea; da ciò ne deriva un’instabilità politica nazionale che destabilizza i mercati finanziari e la credibilità nei confronti dell’Europa, ma rappresenta la vanificazione degli sforzi fin qui condotti dall’Italia e dagli italiani per il superamento di una crisi economica grave. 

Berlusconi parla di democrazia dimezzata; alla quale si può tranquillamente aggiungere deficitaria nel caso in cui i partiti politici non dimostrino quella maturità fin qui orfana di personalità politico-istituzionale; nel rinnovare una fiducia a questo governo nato da un accordo di alleanza di tutti gli schieramenti politici eletti; che assumendosi la responsabilità di risollevare le sorti del paese; dimostrano la loro debolezza nel farsi guerra  fra di loro (come i Guelfi ed i Ghibellini); per la causa di un singolo; facendo ripiombare il paese in una sorta di baratro anarchico-istituzionale.


Davide Lombino
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un'altro punto di vista