Governo Monti; tra governabilità e poteri

Il governo Monti in questi giorni deve fronteggiare oltre al grosso problema di risanare e far ripartire il motore economico italiano, anche la lotta dei vari gruppi parlamentari e dei singoli partiti i quali  non sono disposti a mettersi da parte; per far sì che il governo tecnico possa proseguire nell’azione di governo secondo misure proprie ritenute eque e solidali; al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati dal premier Monti in sede di nascita del governo stesso. 

Gli schieramenti politici non accettano l’ipotesi di farsi da parte; per agevolare la ricrescita del nostro paese; sia dalla coalizioni di centro destra;  quanto da quella di centro sinistra arrivano moniti; lamentele; resistenze al processo legislativo di competenza del governo tecnico. 

Monti dal canto suo non si preoccupa più di tanto, il parlamento lo ha chiamato per la guida del governo; e sarebbe pronto a mettersi da parte qualora la situazione di governabilità del paese venisse meno.

Questa settimana intervenuto ad una conferenza di confcommercio tenutasi a Cernobbio nella cornice del lago di Como; ha ricordato che contrariamente a quanto affermato dall’ex segretario generale della democrazia cristiana Giulio Andreotti “Meglio tirare a campare, che tirare le cuoia”; nel momento in cui la coalizione di maggioranza non dovesse più sostenerlo; rassegnerebbe le sue dimissioni dal governo. 

Ciò sottolinea che non è un uomo di potere per così dire: “mi ci hanno mandato; io non l’ho voluto”. Un elemento distintivo predominante fra gli uomini della prima repubblica rispetto a quelli della seconda; è il maggior senso di responsabilità dei primi contrariamente agli ultimi; fermo restando lo scandalo economico-politico mafioso che ha caratterizzato le personalità politiche della prima repubblica; arrivando all’apoteosi con la condanna di molti politici con l’operazione “mani pulite”. 

Gli scandali di peculato e concussione di questi giorni che stanno avvolgendo la nostra penisola da nord a sud nelle amministrazioni regionali; quanto in quelle nazionali, di certo rappresentano un emblema ed una continuità di retaggi ereditari trasmessi dagli uomini che hanno governato la prima repubblica (e che sostanzialmente continuano ad influire nella seconda). 

Dare credito al governo Monti significa infondere fiducia al paese; e i risultati non mancano; lo spread dei titoli obbligazionari italiani rispetto ai bond tedeschi sono calati nella soglia dei trecento punti; rispetto ad una situazione disastrosa del governo Berlusconi dove erano superiori ai seicento. 

L’estero ha ben accolto il cambio di governo; purtroppo le coalizioni politiche hanno la presunzione di poter far loro da posizione esecutivo-legislativa di governo cercando di limitare ho correggere ciò che il governo tecnico mette sul tavolo dei lavori; inoltre si denotano divisioni interne sia dal centro destra quanto dal centro sinistra; ed infine il terzo polo che è un’isola a se; cercando di capire quale dei due schieramenti sia disposta a dare di più per poi fare l’ago della bilancia. 

Lasciare governare Monti è dovere e responsabilità di tutte le rappresentanza politiche italiane; il centro-destra vincitrice delle ultime elezioni; ha condotto con la leadership di Berlusconi un paese alla deriva; il centro-sinistra a causa delle profonde fratture interne fra i vari gruppi; e dopo il risultato delle primarie svolte nella città di Palermo nelle quali i DS non hanno accettato il nome del candidato vincitore delle stesse per la candidatura alle prossime elezioni per il sindaco della città; dimostra ingovernabilità interna ed incapacità di tenere una linea guida efficace e coerente con il proprio programma; in tutto questo nasce il terzo polo che da solo non ha grosse prospettive almeno che non crei delle coalizioni forti con uno o l’altro polo ma ricordiamoci che hanno programmi totalmente diversi. 

Un grido arriva dalle piazze di tutta Italia, si chiede coesione e governabilità; Monti anche nella tragica situazione economica che si trova ad affrontare è uno di qui pochi uomini che percorrendo in senso inverso il fiume infernale che Caronte utilizzo per traghettare le anime dannate; sta cercando di riportare il paese ad una situazione economica stabile; degna di leadership all’interno della U.E. 

Le strade intraprese dal governo tecnico non saranno tutte giuste; ma quantomeno porteranno l’Italia lontano dalla spirale  economica involutiva seguita e perpetrata negli anni dal governo Greco e Spagnolo.

Davide Lombino

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