Stabilità e fiducia per il Paese che fa fatica

I fatti di cronaca di questi giorni; riportano nelle testate dei maggiori giornali nazionali, e ai telegiornali, la notizia risonante dell’attentato effettuato con l’esplosione di due bottiglie molotov ai danni dell’agenzia governativa preposta alla riscossione dei tributi Equitalia; tutto ciò dovrebbe far riflettere il mondo della politica e della classe capitalistica-imprenditoriale nazionale. 

Abbiamo assistito negli scorsi giorni all’attentato rivendicato da un gruppo di anarchici ai danni dell’amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi; gesto molto forte dai tratti ben delineati e chiari; colpire il capitalismo dilagante nel nostro paese; che opprime e pesa come un grosso macigno sulla testa dei cittadini italiani lavoratori e non lavoratori.
 Abbiamo anche assistito a suicidi di piccoli imprenditori e lavoratori i quali non potendo onorare i propri debiti nei confronti del fisco; hanno preferito morire con dignità; rispetto a vivere con un grosso scrupolo di coscienza ed essere apostrofati come mancati pagatori di debiti nei confronti dello Stato diventati insostenibili per chiunque. 

Lo Stato invia cartelle esattoriali alla stregua dei peggiori strozzini malavitosi ai quali le persone potrebbero rivolgersi; il popolo è stretto in una dura morsa che ha dato origine prima ai suicidi adesso agli attentati. 

La classe politica cinica guarda cercando i responsabili di questi misfatti; ma non indaga sulle reali cause di questi gesti inconsulti che sta portando il paese allo sbaraglio totale. 

Crescita zero; occupazione ai minimi storici; disoccupazione dilagante; mancato credito al consumo; mancata concessione di credito ai piccoli imprenditori, potere imperialistico della classe dei grandi capitalisti; sistema economico-finanziario patrocinio dei grossi banchieri italiani che con l’ultimo scandalo del Monte dei Paschi di Siena; macchiandosi del reato di aggiotaggio dei titoli mobiliari quotati in borsa; sono tutte queste cause che stanno portando gli italiani in preda alla disperazione; ed alla ripresa di forme terroristiche se pur anarchiche; che sprofondano il Paese ai peggiori anni Settanta; quando imperavano le frange delle Brigate Rosse. 

Non si può tollerare tutto questo è inammissibile che in paese democratico non si prendano adeguate contromisure per riportare ordine, legalità e stabilità sociale che pongono le basi di un moderno stato democratico. 

La classe politica ha la maggiore responsabilità dei fatti che da Nord a Sud attraversano la nostra penisola. Non si è fatto niente per cambiare le cose; la politica disfattista ha prodotto il vuoto, il nulla; bisogna far ripartire l’economia era il motto. 

Come? Aumentando la pressione fiscale; introducendo non più l’ICI ma l’IMU; aumentando l’iva; aumentando la accise  per ogni litro di carburante; rendendo più salate le tariffe di luce e gas. Ed i politici cosa hanno fatto da parte loro? Cercano risorse per rinnovare il parco macchine le cosiddette “auto blu” che avendo un’età compresa tra i cinque e dieci anni sono ritenute obsolete; vogliono comprare aerei militari per una commessa di 10 miliardi di euro; non vogliono la patrimoniale; e diffidano all’ipotesi della riduzione degli emolumenti parlamentari e del numero degli stessi al parlamento; non vogliono rinunciare all’ultima trance dei rimborsi elettorali o per meglio dire dei finanziamenti (pagati con i soldi dei contribuenti). Gran bel senso di responsabilità questa. 

Per una volta signori politici copiamo da chi di repubbliche alle spalle ne ha più di noi; i francesi. Il nuovo Capo dell’Eliseo François Gérard Georges Nicolas Hollande;  dopo l’insediamento per dare l’esempio si è ridotto di un terzo i suoi emolumenti da presidente; ha pubblicato la sua dichiarazione dei redditi in modo tale che sia visibile a tutti i francesi; ed ha dichiarato che per fronteggiare la crisi intende ridurre i compensi di tutti i parlamentari, ma questa è la Francia altra repubblica altra storia. 

L’Italia no i privilegi di classe devono rimanere; perché dare l’esempio se poi i cittadini pagano, e se non pagano tanto c’è Equitalia che su delega invia cartelle esattoriali in tutto il paese e rendere ancora più pesante e disastrata la situazione economico-sociale italiana. 

Ed i giovani italiani che fine hanno fatto? Si crea poco lavoro per loro ma comunque precario; non si dà un futuro; ma acqua in mano; non s’investe su di loro ma a trent’anni ancora devono studiare e specializzarsi per essere più competitivi (così dicono) e altresì non sono ancora pronti al mondo del lavoro; quando all’estero i trentenni dirigono multinazionali e affermano primati nel mondo. 

La complessa e strutturata crisi economica alla quale l’Europa è chiamata ad affrontare, afferma e consolida ancora una volta che l’unione politica tanto auspicata con belle parole; nei fatti resta ancora un trattato dal lungo processo burocratico prima dell’approvazione. 

Il vecchio continente è in difficoltà verità innegabile questa; bisogna affrontare per l’ennesima volta il problema della Grecia; che resta un fantasma vagante che minaccia l’economia precaria continentale; tanto si è cercato di fare per risollevare le sorti del Peloponneso; ma con scelte economico –finanziarie mal ponderate; o totalmente sbagliate (sei manovre economiche tutte fallimentari). 

L’Italia ha cercato di correre ai ripari con la scelta di un Governo tecnico; per fronteggiare la crisi interna; ma il risultato ottenuto è stato d’infondere fiducia all’Europa rendendo i mercati finanziari più stabili; ma nel frattempo ha destabilizzato il Paese con scelte di politica economica nazionale non equamente ripartite tra tutte le classi sociali. 

Quello che l’Italia ha bisogno è la crescita incentrata sulla ricerca e soluzione in tempi brevi del problema occupazionale soprattutto giovanile; dare più credito ai piccoli imprenditori e smobilizzare i capitali che le banche hanno ottenuto dall’Europa, e con uso privilegiato hanno utilizzato per tutelare la svalutazione dei propri capitali; abbassare la pressione fiscale e dare un forte segno di fiducia ai cittadini che similmente alle anime dannate di un personaggio Dantesco Caronte, naufragano senza meta e senza fine consapevoli soltanto del loro stato misero e degenerativo.

Davide Lombino


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