L’agenzia di rating Moody’s rilancia il Pil italiano ma la Commissione Europea frena l’entusiasmo, ponendo dubbi ed incertezze alle possibilità di ripresa economica nazionale a partire dal 2014

L’Italia resta sotto pressione da parte dell’U.E.

Ieri c’era stato molto entusiasmo dopo l’annuncio da parte dell’Agenzia di rating Moody’s che aveva rialzato le stime del Pil italiano.
La Commissione Europea ha comunque fermato l’eccesso di entusiasmo, affermando che la povertà e

l’esclusione sociale sono aumentate in maniera esponenziale nel nostro paese, delineando un quadro alquanto preoccupante.

Da un’analisi approfondita svolta nei confronti del nostro paese, è risultato che esistono ancora forti e  persistenti squilibri economici connessi al debito pubblico, all’elevato tasso di disoccupazione (soprattutto quello giovanile) e alla forte perdita di quote di mercato internazionale.

Tutto ciò resta una situazione alquanto preoccupante per l’Unione Europea, la quale ha dichiarato che la tanto decantata ripresa economica espresso dal premier Enrico Letta, sembrerebbe legata ad un fuoco di paglia, in quanto l’elevato debito pubblico italiano resta una vulnerabilità significativa ai fine di perseguire una crescita economica solida, prospettica ma anche progressiva.
La commissione Europea inoltre si era già dichiarata dubbiosa sulla possibile ripresa economica del nostro paese, sollevando dubbi sulle coperture finanziarie che il governo sta cercando di trovare con la Legge di stabilità.
Il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, inoltre ha spiegato che l’analisi riguarderebbe non solo il bel paese, ma bensì tutti i paesi facenti parte dell’Unione.
Ciò sarebbe dovuto per verificare la permanenza di fattori economici squilibrati ai fini di una ripresa economica, ai quali si possa intravedere la necessità di apporre un’ulteriore manovra correttiva nei confronti dei paesi membri.
Anche la Germania non resta esclusa da questa indagine, l’U.E. vuole verificare se l’elevata eccedenza di bilancio del paese, possa in qualche modo porre troppa pressione sull’apprezzamento dell’euro.
Inoltre la Commissione Europea cercherà di stabilire se la Germania potrà in qualche modo contribuire maggiormente ad creare maggiori opportunità di riequilibrio economico dell’area euro.
Davide Lombino

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