Legge anticorruzione; principio di democrazia e progresso
Il governo in questi giorni ha in cantiere un disegno di legge in studio; per l’entrata in vigore della tanta agognata legge anticorruzione. Il possibile varo della legge rappresenterebbe un alto senso di responsabilità da parte del governo stesso; ma al contempo si assumerebbe un grosso onere di pulizia inerziale sulla classe politica dirigenziale.
L’input è partito dalla raccolta di trecentomila firme da parte del quotidiano italiano ‘Repubblica’; alla quale i cittadini hanno prontamente risposto.
Il giornale in una prima trance ha raccolto duecentocinquantamila firme; e prontamente presentate al ministro della giustizia Paolo Severino per porre attenzione sull’urgenza del varo della legge; in quanto i cittadini sono attenti alla questione; ma nello stesso tempo desiderosi di pulizia da parte degli organi di governo.
L’iter di discussione del decreto anticorruzione è stata oggetto di polemiche; e il processo di approvazione è stato ostacolato dal Pdl; il quale evidentemente non ha interesse alla realizzazione dello stesso.
L’approvazione del decreto anticorruzione avvierebbe un processo di democrazia moderna d’impronta europea; resta inammissibile pensare di opporsi a un processo di approvazione di una legge esistente e democraticamente attuata nei paesi facenti parte dell’Europa.
La causa si potrebbe ricercare nell’attribuzione di ledere interessi che potrebbero essere ritenuti personali da parte di alcuni gruppi parlamentari.
I partiti politici italiani che si dichiarano garanti di un processo democratico; nel momento in cui si operano leggi che potrebbero coinvolgerli personalmente; cercano di ostacolare un processo democratico garantito dalla costituzione italiana.
Bisogna dar voce ai cittadini; che sono i reali detentori del potere nelle repubbliche.
I parlamentari sono dei rappresentanti della potestà d’impero da parte del popolo; pertanto non va dimenticato che qualora gli interessi “ad personam “ dei singoli o delle caste; diventassero preminenti a quelli della collettività; bisognerebbe porre la massima attenzione; perché si potrebbe realizzare la perdita di libertà e progresso che i cittadini italiani hanno ottenuto nel 1946 tramite il diritto di voto democratico e la conseguente formazione dell’assemblea costituente.
L’Italia ha bisogno di maturare una democrazia ancora molto giovane; ma la realizzazione è delegata alla consistenza delle fondamenta dove essa si permea, ovvero i cittadini stessi. Bisogna che i cittadini maturino al contempo una responsabilità ed un ampio consenso politico maggiore; affinché possano contribuire a cambiare i leader e le leadership mediatiche del Paese.
Solo attraverso la piena consapevolezza del popolo si può maturare una democrazia auspicabile ad un sistema di libertà mentale; intellettuale; culturale; e sociale che resta confinata (almeno per ora in Italia) nei testi scolastici di diritto costituzionale.
Bisogna che i cittadini maturino una più ampia consapevolezza politica; attraverso di essa si matura una democrazia improntata sulla libertà e progresso.
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