Monti un dubbio incombente, su una questione irrisolta

L’incertezza percepita dai centristi, e la possibile candidatura di Monti con una propria lista sono i due argomenti al centro del dibattito politico italiano. Il centro compreso la chiesa cattolica chiede un leader rappresentante di quei valori morali che possa farsi garante di quei valori perseguiti dal Vaticano e non pienamente attuati dal governo Berlusconi.
Il centro di Casini, Fini e parte del popolo della libertà,cerca una valida alternativa all’imperialismo berlusconiano, che ha dimostrato durante l’ultima legislatura, incoerenza decisionale, scarsa credibilità internazionale e soprattutto una condotta morale non certamente degna di considerazione. 

Monti sente il peso di tutto ciò, e sembrerebbe propenso a farsi garante dei moderati italiani, visto che allo stato attuale i possibili candidati premier, non sembrano garantire l’una o l’altra corrente centrista interna. Monti viene visto come l’uomo di transizione che possa mettere d’accordo tutti, corsi e ricorsi storici che si ripetono. 

Ricordiamo a tal proposito l’elezione di Pertini alla carica di Presidente della Repubblica, il quale dopo svariate fumate nere sui possibili candidati, la scelta ricadde su un uomo di fulgida correttezza ed integrità morale che mise d’accordo tutto il Parlamento ad esclusione dei fascisti (per ovvie ragioni). I progressisti a sua volta vedono la possibile candidatura di Monti, come una violazione degli accordi presi all’inizio dell’attuale governo tecnico. Inoltre c’è un un’altro fattore oggettivo da non trascurare, la candidatura di Berlusconi potrebbe non influire molto sulle prospettive di vittoria del centro-sinistra, ma la candidatura di Monti sposterebbe di molto gli equilibri a favore del centro-destra che vedrebbe chiaramente aperta la corsa per la vittoria alle prossime elezioni politiche. 

Domenica il professore di Varese nel discorso di auguri alla nazione, scioglierà le riserve in merito alla sua candidatura e si potrà fare più luce a riguardo. Monti così come lo definii in un mio articolo all’inizio della sua legislatura “una risposta alla crisi italiana” diventerebbe nel caso di una sua candidatura una questione partitica mediata.


Davide Lombino

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