Renzi alza i toni contro Ncd, nuova coalizione con 300 deputati Pd contro 30 Ncd chiede la piena legittimazione all’azione di riforme sostenute dal partito ma non ancora intraprese

Cinque giorni alla resa dei conti per la scelta del nuovo Segretario del Pd
con un Matteo Renzi che essendo il candidato più probabile alla vittoria elettorale delle prossime primarie; alza i toni politici e intende dettare le nuove regole sulla nuova coalizione di governo.
Il “Rottamatore” senza mezzi termini ha dichiarato che senza più Berlusconi, si potrebbe andare anche al voto elettorale nel caso in cui le richieste del Pd non vengano seriamente prese in considerazione ai fini di riformare il paese.

Monito anche per Alfano ed Ncd dove afferma con forza che: Il governo sta in piede grazie al Pd, noi siamo in 300 ed Alfano solo in 30”.
Renzi ha affermato che si deve avviare subito un percorso di riforma, altrimenti si va subito al voto, ma comunque nel caso in cui si vada avanti, indire nuove elezioni nel 2015.
Dura la replica di Angelino Alfano il quale esorta Renzi ha dichiarare esplicitamente se vuole sostituire Enrico Letta a Palazzo Chigi.
Da Pesaro ancora Renzi afferma che è arrivato il momento per il Pd di assumersi responsabilità ed mostrare quel coraggio e quell’orgoglio che è sempre stato represso, nell’inseguire tutto ciò che maggioranza e governo hanno sempre deciso e messo in atto.
Si delineano nuove linee guida per il Pd e una nuova leadership che rischia di compromettere però il percorso di stabilità ritrovata dal governo dopo Berlusconi.
Berlusconi non ha rappresentato un vero e proprio pericolo fino a quando perorando fini di carattere personale e strettamente partitico, ha tirato in ballo il governo destabilizzando l’esecutivo più volte.
Tutto ciò potrebbe riaccadere per opera del Pd, dove la componente politica al suo interno non è mai stata coesa ed omogenea, ma ha portato tanti momenti di divisioni politica interna la quale ha rappresentato sempre la malattia cronica non solo dei “Democrat”, ma anche di tutta la coalizione di centrosinistra.
Inoltre bisogna ricordare che anche se i numeri della nuova maggioranza sono nettamente favorevoli alla coalizione di centrosinistra, il governo così formatosi non è stato costituito da una vera volontà di espressione di voto popolare dei cittadini italiani, ma è dallo “status” di emergenza in cui l’Italia versava dopo i risultati delle scorse elezioni nazionali.
Non ci sono quindi ne vincitori ne vinti, non ci sono attori o mezze comparse, ma tutti gli uomini di questa nuova coalizione sono chiamati alla responsabilità di portare avanti l’azione di governo lavorando tutti insieme; affinché si possa raggiungere il pareggio di bilancio e il rilancio dell’economia nazionale.
Aprire un’ulteriore crisi di governo rappresenterebbe un atto irresponsabile nei confronti di tutte le istituzioni che hanno lavorato affinché ciò si scongiurasse, ma soprattutto toglierebbe anche quel minimo di credibilità che ancora l’Europa ci riconosce vedendo gli sforzi che gli italiani hanno dovuto sopportare da un governo nato dalle emergenze istituzionali.
Credibilità e sostenibilità all’azione dell’esecutivo sono indispensabili al momento e tutto ciò che non accorre sarebbe qualcuno che voglia imporsi nuovamente distogliendo l’attuale esecutivo dall’azione politica e creando nuovamente i presupposti di destabilizzazione economica fin qui demonizzati.
Davide Lombino

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