Silvio Berlusconi, una scorta di sicurezza formata da 40 uomini e due auto blindate pagate con soldi pubblici. Aperta petizione online per abolire i privilegi ancora goduti

Il sistema politico italiano è in fase di cambiamento, ma Silvio Berlusconi fa ancora parlare di sé, specie se lo Stato continua a sostenere costi per la sicurezza personale di un comune cittadino.
Nonostante Silvio Berlusconi sia stato dichiarato decaduto dalla carica di senatore della Repubblica, con conseguenza perdita dei diritti d’immunità goduti precedentemente alla decadenza, sia oltre sì un condannato in via definitiva per frode fiscale ed resta in attesa di giudizi per i quali è già stato condannato a 7 anni di reclusione in primo grado, il cavaliere usufruisce di un esercito di decine di uomini di scorta ed auto blindate pagate dai contribuenti italiani.

Le sue abitazioni private essendo state mutate come destinazioni d’uso (con suo emendamento), in sedi istituzionali sono presiedute da centinaia di carabinieri e controllate, ristrutturate e mantenute da soldi pubblici.
Nel 2002 Berlusconi creò un organo centrale di sicurezza che di dovrebbe chiamare UCIS (Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale).
Un decreto legge emanato dieci anni fa, permise di equiparare gli autisti destinati alla scorta delle personalità che ricoprono incarichi di governo, agli agenti di polizia.
Altre norme emanate “ad personam” dallo stesso cavaliere hanno consentito di poter assumere come “autisti istituzionali” personale derivante da alcune società appartenenti allo stesso Berlusconi (Standa e Fininvest), ovvero autisti privati e dipendenti delle stesse aziende che venivano chiamati a ricoprire posti pubblici senza essere stato indetto nessun regolare concorso.
Il servizio di sicurezza che Berlusconi gode costa a noi contribuenti circa 200 mila euro al mese, ed è composto da una quarantina di uomini divisi i due squadre di 20 con a disposizione due auto blindate.
A tutto ciò si aggiungono i carabinieri che sono dispiegati in Italia a difesa delle sue ville e residenze personali.
Gli uomini di Berlusconi usufruiscono di un trattamento di tutto rispetto avendo emolumenti equiparati ai colleghi dello spionaggio e controspionaggio senza per altro esserlo.
Già fin da primo mandato Berlusconi riuscì a modificare il servizio di sicurezza, con uomini provenienti dalle sue aziende.
Con le nuove regole imposte, l’ex-premier riuscì nel suo intento di creare un nuovo servizio di sicurezza segretissimo e personale del presidente del Consiglio che fa capo al Censis (oggi Aisi, Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna).
La struttura iniziale crebbe rapidamente, vennero reclutate persone addette alla security della Standa e body-guard Fininvest che improvvisamente si trovarono a ricoprire cariche di governo presso la nuova struttura governativa per la sicurezza.
Nel 2006 Berlusconi prima di lasciare palazzo Chigi varò un altro provvedimento nel quale i capi di governo cessate le loro funzioni, abbiano diritto a conservare la scorta su tutto il territorio nazionale nel massimo dispiegamento.
Di questo emendamento se ne accorsero Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo (quest’ultimo editorialista del Corriere della Sera).
Il sito change.org ospita una petizione indirizzata all’attuale premier Enrico Letta, nella quale si vuole abolire le leggi che assegnano al semplice cittadino Berlusconi 40 uomini di scorta più auto di stato e sicurezza pubblica di sorveglianza.
In un momento di crisi congiunturale dove le istituzioni stanno finalmente lavorando costruttivamente per abbattere le spese pubbliche (abolizione finanziamento pubblico ai partiti, riforma del senato e riduzione dei numero dei senatori, abolizione delle provincie); bisogna definitivamente dire basta ai privilegi della casta, specialmente se si tratta di un condannato giuridico il quale deve essere equiparato nel godimento dei diritti e nell’attendamento agli obblighi ad ogni normale cittadino italiano.
P.S. Chi fosse interessato alla fonte originaria della notizia ed alla sottoscrizione della petizione può far riferimento al seguente link: Petizione abolizione privilegi Berlusconi
Davide Lombino
 

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