Civitanova Marche; tre persone si suicidano per salvare la loro dignità; a causa dell’impossibilità di fronteggiare la crisi economica

La morte di Romeo Dionisi, Annamaria Sopranzi e suo fratello Giuseppe nei pressi della tranquilla cittadina di Civitanova Marche; ha scosso profondamente l’opinione pubblica. 

La causa imputata è la crisi economica potratta che si è abbattuta sulla famiglia; la quale non è riuscita a fronteggiare le difficoltà economiche potratte nel tempo.

Romeo Dionisi imprenditore edile aveva chiesto aiuto alle banche per far fronte alla crisi; e si era indebitato per una decina di migliaia di euro; i quali sarebbero stati coperti da alcuni crediti che sarebbero dovuti rientrare; ma i quali non si erano liquidati. 

L’onestà morale e la dignità della famiglia la quale non accettava di vivere in povertà e sotto il peso dei debiti ha inescato la follia omicida che ha portato prima alla morte dei coniugi Dionisi; e successivamente a quella del fratello Giuseppe il quale era fuori casa al momento dell’accaduto e al suo rientro appredendo la notizia della morte della sorella e del cognato; non ha retto, e si è suicidato a sua volta. I feretri dei coniugi Dionisi e di Giuseppe Sopranzi sono stati adagiati davanti l’altare della chiesa di San Pietro e Paolo presso l’omonima cittadina. I funerali sono stati presieduti dal parrocco Don Mario e dal presidente della Conferenza episcopale marchigiana Luigi Conti. 

Presente alla cerimonia anche la neo presidente della camera Laura Boldrini; la quale è stata contestata e fischiata dei cittadini denunciando l’accaduto come omicidio di stato. Cordoglio espresso anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Fatti come questi lasciano percepire la reale realtà di disagio non solo economico ma anche sociale; che gli italiani stanno attraversando in questo periodo di crisi economica cronica. 

Le istituzioni politiche sono lontane dai reali bisogni della cittadinanza; concentrati soltanto su farsi la guerra a vicenda per chi debba governare; ma lontani anni luce sul senso di cooperazione comune; al fine di avviare un governo che possa realmente intraprendere un’azione concreta per risolvere i problemi maggiori che affligono la nazione e i cittadini. 

La cittadinanza ha gridato ad omicidio politico; forse per rabbia; forse per dolore ma fondamentalmente per disperazione; perché in Italia non c’è lavoro; non c’è crescita non c’è futuro. Il baratro tra ricchezza e povertà diventa mese per mese sempre più ampio; e la piccola imprenditoria che soffre; resta sola senza nessuna risposta concreta da parte delle istituzioni politiche. Il ministro del lavoro Elsa Fornero dichiara di essere profondamente addolorata sull’accaduto; e spiega che l’unica strada da perseguire per salvare l’Italia era quella percorsa nei mesi scorsi. 

Possiamo essere d’accordo o no sulle dichiarazioni del ministro; il dato di certo è, che l’innalzamento dell’età pensionabile è stata una manovra politico-istituzionale atta ad aumentare gli introiti dell’INPS il quale si è trovato a fronteggiare una situazione  finanziaria pesantissima; dovendo coprire gli alti costi della cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Bisogna impiegare risorse per far ripartire l’economia; bisogna investire sui giovani; dare un futuro ai nostri ragazzi. 

La riforma delle pensioni va effettuata; ma in opposta direzione. Ogni volta che si attua una riforma pensionistica l’unica direzione intrapresa è l’aumento dell’età pensionabile. Non è così che si riforma il paese; non è così che si diventa competitivi; ma soprattutto la produttività di chi è avanti in età; diminuisce sensibilmente rispetto ad un giovane che occupando la stessa carica; è in grado di apportare efficientismo e nuove e fresche idee al settore per il quale è impiegato. 

Il credito alle imprese che resta il core business dell’economia nazionale è stato cancellato. Le risorse economico-finanziarie messe a disposizione dall’Europa per fronteggiare la crisi; sono solo servite per pianificare e ridimensionare i deficit del sistema bancario italiano, cosa è andato all’imprenditoria? Nulla lo zero più assoluto. Egreggia Signora Fornero; quando iniziai la pubblicazione del mio giornale online; fu nel novembre 2011 e scrissi un’articolo che potrà consultare facilmente; il titolo era “Giovani Italiani, popolo senza futuro”. 

Dopo più di un anno non mi sembra che la situazione sia diversa da allora; se deve essere addolorata; non si addolori solo per il tristissimo caso occorso a Civitanova; ma pensi che il governo dei tecnici avrebbe potuto fare di più per i cittadini e meno per la casta. Nessuno può modificare quello che già stato fatto; ma tutti possiamo cambiare quello che è stato fatto in modo sbagliato per consegnare ai nostri figli un’Italia migliore produttiva e competitiva in tutti i settori.

Davide Lombino

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