Grillo ed il M5S mancanza di una linea guida e responsabilità; fanno crescere il caos e l’ingovernabilità

Il risultato delle elezioni politiche; ha evidenziato la situazione di malcontento che gli italiani hanno manifestato verso la politica ed i politici italiani. Il M5S è sicuramente il partito che ha riscosso il maggior numero di consensi; ottenendo una quota pari ad 1/3 dei parlamentari neo eletti. 

Risultato sconvolgente ma allo stesso tempo nuovo; i cittadini hanno espresso la loro manifesta volontà al cambiamento; alla rivoluzione civica pacifica italiana verso una politica più sana; e pertanto votando per colui che essendo nuovo propugna critiche dure verso la corrotta macchina politica italiana ma non costruttive. 

Le critiche fin qui condotte dal Beppe Grillo e dal suo movimento; sono state valide al fine di rendere edotta la popolazione dei fatti di corruzione che hanno attraversato (e non son ancora finite) il nostro sistema politico da nord al sud dello stivale; ma adesso la situazione assume aspetti più complessi.
Non bastano più le parole; non bastano più le critiche, occorrono i fatti; quelli concreti però. Il M5S non può essere più definito “Movimento”; ma partito politico in senso stretto; e pertanto deve dimostrare di avere quel senso di responsabilità che ha tante volte criticato la mancanza; nelle altre coalizioni politiche. 

Occorre che presenti un programma politico e lo porti a conoscenza verso chi insieme a loro hanno vinto le elezioni. Il M5S ubriacati dal risultato delle nazionali vagheggiano sul da farsi; Bersani ed il Pd aspetto una risposta su un piano di azione concreta (il Pd ha dimostrato di averlo). 

Bersani è stato chiaro ha chiesto a Grillo pubblicamente cosa intenda fare; perché ci sono molti fattori in gioco: la governabilità del paese; la stabilizzazione monetaria e finanziaria; la credibilità internazionale; le riforme di massima urgenza da attuare ma soprattutto gli sforzi che gli italiani hanno fatto nell’ultimo hanno per evitare un pericolo di default dell’Italia. 

Bersani contrariamente a qualche altro; ha chiaramente ribadito pubblicamente; che qualora non si arriva ad un accordo di governabilità si torna a casa; rimandando nuove elezioni; ma la cosa che preme è scongiurare quest’ultima ipotesi almeno prima che si riformi la legge elettorale; altrimenti si rischierebbe di avere un nuovo risultato ancora più controverto dell’attuale. 

Il M5S si trova davanti ad una scelta semplice ma chiara, assumersi le proprie responsabilità di fronte ai propri elettori e rispetto alla nazione; un’ipotesi di accordo con il Pd sarebbe pienamente fattibile in quanto ci sono almeno otto punti in comune di riforme da attuare; ma sembrerebbe quasi che questo dictat  imposto da Grillo e dal suo movimento sia orientato a non appoggiare il candidato che di diritto ha vinto le elezioni avendo ottenuto una maggioranza assoluta alla camera e relativa al senato. 

Vorrebbero che  si pregiudicasse la volontà popolare ed attribuire a loro stessi la guida e la responsabilità di guidare il paese. Ecco che l’anticostituzionalità si ripresenta in parlamento sotto altre forme; ma stavolta creando maggiore caos e confusione. 

La base del M5S ha capito questo ed ha chiesto a Grillo di trovare un’ipotesi di accordo con il Pd per formare il governo; ipotesi che ai leaders del movimento piace poco; i quali hanno risposto “Non lasciatevi fregare”. Da cosa? Da chi? Il Pd e Bersani sono sempre stati chiari nel presentare il programma di governo; includendo gli stessi punti perorati dal M5S, che adesso crea soltanto disordine confusione ed anarchia nei confronti degli stessi suoi elettori; dimostrando di non rispettare la volontà popolare espressa con il voto; ma anche di non rispettare il proprio elettorato; che fiduciosi di credere in una nuova politica di cambiamento (come fu nel 2004 con l’avvento di Berlusconi); si trovano davanti un movimento privo di una linea guida e di leadership capace di prendere decisioni responsabili per il bene del paese.


Davide Lombino

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