La Religione; una fede assolutista che annulla l’umana ragione

Le religioni sono sempre state il fulcro centrale di ogni civiltà passata, presente e
futura. 

Caratterizzano la voce incontrastata della cultura radicalista che rappresenta un popolo ed la sua civiltà. Nodo focale e punto di rottura nella pace tra popoli, occupa un ruolo di profondo radicato fanatismo ideologico-spirituale, all’ipotetica ricerca delle proprie divinità nelle quali credere.


Le guerre di religioni sono le più atroci che possano esistere, perché scaturite dal frutto di un ragionamento fanatico assolutista, il quale si permea dell’assoluta certezza della verità assoluta nel proprio credo. Gerusalemme è l’emblema dell’eterna lotta razziale fra le tre più importanti religioni monoteiste. 

Tutte le religioni alla base perseguono un comune denominatore: la pace, ma mostrano allo stesso tempo un’ipocrita visione di essa ed anche dell’amore come prosecuzione nella ricerca dell’immanente. Nessuna di esse ha ragione sui diritti delle altre, ma tutte perseguono la propria verità, che viene propugnata assoluta; pertanto ne da il pieno diritto d’imposizione coattiva su chi discorda dalla loro visione religiosa. 

Ecco che la ragione sfocia in violenza perpetrata con l’uso delle armi, uomini e donne in guerra l’un contro l’altro; per imporre la propria ragione ritenuta piena ed assoluta. Le religioni sono l’antitesi della fede, non si può definire una religione fede teologica, in quanto ne contrasta con tutti i principi fondamentali sui quali si basano i testi sacri delle religioni monoteiste; ovvero: amore, pace e fratellanza tra i popoli che abitano la Terra. 

Anche se in periodi temporali diversi le religioni hanno fatto valere con la guerra e con il sangue le proprie nette posizioni, dando origine a morte e distruzione, incuranti che il nemico il quale si combatte e anche un fratello, al quale bisogna tendere una mano (come contemplato dalle sacre scritture), e rispettarlo anche nella sua diversità.

Le religioni rendono schiavi gli uomini, li opprimono dentro un mondo creato con una sola comune visione globale, dove non c’è spazio per riflettere con la propria mente. La fede è ser pur abbandono intellettivo in una credenza astratta, ma anche studio e ricerca della verità mediante le sacre scritture, mantenendo sempre una pacifica convivenza fra chi non ha la stessa visione teologica. 

La fede è usata come mezzo di affermazione di una religione, manipolata come fine di orientamento psicologico inconscio, per annullare la capacità di discernimento e raziocinio tra ciò che concerne la ragione e il fanatismo religioso. 

Ecco come nascono le guerre di religione, convinzione assolutista di un’unica visione corretta che sfocia in estrema violenza per imporre con la forza una verità; che nessuna religione possa avere; ovvero la certezza di affermare la verità con assoluta certezza. 

Ecco che ritorna la vera natura umana; la guerra come catarsi dell’umanità al fine di ricominciare ciò che non mai stato compiuto.


Davide Lombino

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