L’Italia e la politica dei disfattisti

Dopo gli ultimi scandalosi eventi occorsi nella giunta regionale della regione Lazio, che ha portato alla rassegna delle dimissioni dalla presidenza alla Regionale Lazio di Renata Polverini , coinvolta nello scandalo delle spese folli effettuate dagli uomini della sua giunta regionale; si può solo dedurre che siamo arrivati all’epilogo di una classe politica dirigente molto più becera della precedente Prima Repubblica. 

Si è discussa una riforma che interessasse il blocco dei contributi pensionistici dei senatori per due anni; i quali hanno risposto con un secco rifiuto; senza pertanto dare l’esempio di essere una classe politica responsabile del momento di grave crisi economica alla quali gli Italiani sono stati chiamati a rispondere.
Italiani? Quali Italiani? Tutti; no, soltanto i lavoratori dipendenti ed i pensionati; i quali sono stati i salvatori di un processo involutivo che ha visto l’Italia sprofondare sotto i colpi di una crisi economica galoppante, ed di una precedente classe politica inefficace ed inefficiente. 

Il presidente della repubblica Napolitano ha ben pensato di ricorrere ai rimedi; formando un governo tecnico  guidato dal professore di economia Mario Monti; il quale dopo essere stato insignito nella carica di senatore della repubblica si è messo subito a lavoro per il bene del Paese. Monti è riuscito nell’intento di salvare l’Italia; ma ha fallito nel tentativo di guidare un governo che rendesse giustizia sociale a tutti i ceti. 

Le manovre “salva Italia”; sono state incentrate tutte sul ceto medio; non toccando i patrimoni dei possidenti. 

Si era parlato dell’introduzione di una tassa patrimoniale progressiva ai patrimoni posseduti; ma i capitalisti italiani; il ceto ricco; ed i politici stessi si sono opposti ; in quanto si trattava di uno sforzo troppo grande per le loro tasche; (ma sopportabile per quella degli poveri Italiani oppressi). 

I risultati sono evidenti: il 35% dei giovani sotto i trentacinque anni non ha un lavoro; non ci sono prospettive di crescita per il paese almeno per il prossimo anno; non c’è stata una dirigenza politica; in grado di garantire l’imparzialità nell’azione di governo incentrata a salvare il paese dal baratro. 

L’Italia è nel caos; la classe politica indifferente; cinica; scostante e sadica; nel cercare di salvarsi a tutti i costi; anche a discapito del paese stesso. Dalla crisi non si è usciti; e la tanto auspicata ripresa economica non sarà così rapida da risollevare le sorti dell’ Italia così come quelle dell’Europa in breve termine. 

Le prossime elezioni si avvicinano ma gli Italiani dovrebbero cercare di cambiare gli uomini al potere anziché cercare la soluzione votando per un partito politico diverso; formato dalle stesse persone che hanno rovinato l’Italia (sia di governo che di opposizione). Sarebbe ora di cambiare veramente il volto del paese, prima che gli attuali politici italiani cambino definitivamente l’Italia.


Davide Lombino

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