Napolitano, Monti e la questione politica

L’attuale criticità dei partiti politici italiani; fa sorgente dubbi e perplessità sulle prossime elezioni politiche. 

I leaders delle coalizioni esprimono preoccupazioni sulla formazione di un governo stabile e non frammentario; che possa dare continuità al percorso di risanamento economico della nazione. 
<br />Dopo le dichiarazioni del Presidente Napolitano riguardo la possibilità di un Monti bis, nel caso in cui chi vincerà le elezioni non sia in grado di formare una maggioranza di governo che abbia i numeri per la governabilità; i leaders delle coalizioni hanno intravisto una possibile estromissione dal prossimo esecutivo; pertanto hanno mostrato il loro disappunto a riguardo.
Bersani ha dichiarato che il governo dovrà essere formato da politici e non da tecnici; pertanto è da escludere un ulteriore Monti bis; Casini dichiara che qualora la sua coalizione sia eletta; continuerà l’azione di governo iniziata dall’attuale esecutivo. Inoltre c’è una ulteriore preoccupazione che Monti possa candidarsi con una sua lista propria. 

Il Presidente della Repubblica Napolitano in visita di stato a Parigi ha dichiarato che i politici italiani hanno dimenticato che Monti non è candidabile in quanto eletto senatore a vita; pertanto la Costituzione vieta ad un parlamentare di presentare una lista propria e correre per le elezioni come candidato premier. 

Le parole del Capo dello Stato in questi giorni di alta tensione politica spesso sono soggette a rielaborazioni intenzionali di pensiero; formulate al fine di trarre vantaggio per l’acquisizione di consenso elettorale nelle prossime elezioni nazionali. 

Napolitano è sempre stato chiaro nell’esprimere apertura ai gruppi politici affinchè usino alto senso di responsabilità nelle conduzione non solo delle prossime elezioni; ma anche in sede di consultazione dopo l’elezione del candidato premier; ed in quanto garante dello Stato e della Costituzione stessa auspica che da esse possano uscire elementi convincenti che diano stabilità al Paese; sfatando la possibilità di una retrogressione economica che possa far sprofondare l’Italia nel baratro più totale vanificando gli sforzi fin qui condotti. 

Solo nel caso in cui i risultati delle consultazioni non diano credibilità piena; allora il Capo dello Stato in quanto garante del Paese potrebbe valutare la formazione di un nuovo governo tecnico. Il successore potrebbe in quel caso essere Monti; solo per dare una continuità all’azione di governo fin qui condotta. “Monti non si può candidare al parlamento” ha assicurato il Capo del governo; ma ha continuato “

Dopo le elezioni nel suo studio a palazzo Giustiniani potrà ricevere chiunque volesse potrà chiedergli un contributo, un parere, un impegno”; parole chiare le quali non inducano a equivoci interpretativi; Napolitano ha condotto una linea integerrima nei confronti dello Stato ma anche del Governo stesso; pertanto ha garantito la Costituzione compito che deve essere tenuto presenta dal mondo politico italiano. 

Davide Lombino


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